ERRICO RECANATI

Ristorante Andreina Chef Errico Recanati

Il fuoco si manifesta con un bagliore brillante. Da una scintilla parte tutto: una cottura, un’affumicatura, un pensiero, un linguaggio per esplorare e reinterpretare la cucina nella sua essenza.

Errico Recanati nasce con il fuoco. Cresce con esso.

Quella che lui definisce primordiale è una cucina quanto mai all’avanguardia.

La brace ha quel sapore antico che lui porta a note inedite, rivoluzionarie e carismatiche. Il fumo che scaturisce dai tizzoni ardenti diventa esso stesso ingrediente, grazie alla tecnica del
cappello ideata dallo stesso chef disegnando quelle famose cloche in grado di trattenere il fumo di cottura per amplificare gli aromi di un vegetale, di una pasta, di una carne…

Lo Spiedo e la Brace sono la forte tradizione del mio ristorante da cui parto abbinando tecniche e modalità nuove
messe a punto da me, per arrivare a scoprire altri sapori e generare così nuovi ricordi. Perché se non avremo generato ricordi, non avremo generato vita.

Braciere
Polli alla brace

Il suo lavoro è quello di continuare ad esplorare quella che lui definisce cucina neo-rurale perché sa che può essere – oggi – un’avanguardia, un linguaggio antico ma nuovo per non perdere le lontane origini della cucina marchigiana. Da questo approccio infinitamente esplorativo e curioso sono nati piatti iconici come lo Spaghetto Cacio e 7 Pepi cotto alla brace, una ricetta che rappresenta una delle sue “firme” e sempre presente in carta, come il Cavolfiore appeso alla brace ad assorbire quel fumo che narra la sua dolcezza vegetale, ma soprattutto come la selvaggina, materia prima e pietra miliare del ristorante Andreina che rimane sempre la materia d’elezione dallo Chef.

La semplificazione è un altro elemento che caratterizza il lavoro creativo di Errico Recanati, in questo modo gli ingredienti si possono esprimere attraverso l’essenza veritiera della loro natura.
Una sfida costante mentre le braci continuano ad ardere…

I riconoscimenti

L’attenzione dello Chef Errico Recanati alla qualità delle materie prime, alla selezione dei produttori, la profonda conoscenza del territorio e delle nuove tecniche affiancate alla cottura primordiale della brace e dello spiedo, portano l’originaria trattoria dei cacciatori a ricevere prestigiosi premi tra cui la sua prima stella Michelin nella Guida 2013, nel 2015 entra a far parte de Le Soste, prestigiosa associazione che rappresenta la cultura della cucina italiana nel mondo con la sua rigorosa selezione di ristoranti top in Italia, la terza forchetta nella Guida Gambero Rosso nel 2023, il quarto cappello ne La Guida Espresso “I Ristoranti e i Vini d’Italia 2022” e il premio speciale Performance dell’Anno attribuito dalla stessa Guida.